La fine del mondo

Non so voi, ma a casa mia, da bambino, la regola numero uno è sempre stata “non ti allontanare”. Faceva parte del pacchetto che includeva “mangia tutto”, “metti i giochi a posto” e “lava i denti prima di andare a dormire”. Ho imparato molto presto, però, che per viaggiare “andare lontano” non era fondamentale. Contava la voglia di esplorare e la capacità di immaginare. A inizio marzo 2020 ci siamo dovuti fermare. Così ho deciso di tornare a “immaginare di viaggiare”, nel pieno rispetto di quell’unica regola iniziale. Qui, in Abruzzo, puoi arrivare fino alla fine del mondo anche senza uscire.

La città reale

Ho vissuto a Roma dal 1998 al 2015, ma ho iniziato a fotografarla solo quando sono andato a vivere altrove. Ho sempre avuto sentimenti contrastanti per questa città, ma mai pregiudizi. Roma, per me, è stato un punto di arrivo e uno di non ritorno. Il troppo e il niente. Il pieno e il vuoto. Una città di tutti e di nessuno. E tuttavia, resta e resterà il posto dove portano tutte le strade, quindi anche le mie. Negli ultimi anni l’ho attraversata il più possibile a piedi e mi sono reso conto del suo essere il contrario di un posto ideale, cioè un posto reale. La città reale è un viaggio fotografico senza pretese, 1:1, realizzato per gioco su Instagram. Casuale e quotidiano.

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