inizio sempre così,
dal tavolino di un bar

prendi posto

Cos’è questo posto?

È il posto 11D della carrozza 7 di seconda classe in partenza dal binario 18. La poltrona selezionata automaticamente al botteghino del cinema. La sala d’aspetto del medico di famiglia (chi è l’ultimo?). La panchina al sole sul corso, perché quelle all’ombra sono già tutte occupate. Il numero E084 che sta per comparire sul tabellone dell’ufficio postale. Il prossimo ad essere servito alla cassa del supermercato in fila da dieci minuti perché c’è qualcuno che sta pagando con i buoni pasto. È l’Italia vista dal basso. Da un posto qualsiasi al tavolino di un bar da cui ho scelto di osservare questo nostro piccolo lembo di terra a bagno nel Mediterraneo, in silenzio. Faccio questo. Quando capita.

Chi sono?

Per l’anagrafe sono Giovanni Augello, ma se volete entrate di diritto nella cerchia di quelli che mi stanno simpatici sin dall’inizio, chiamatemi Gianni. Le apparenze ingannano, l’età anagrafica non mente: sono di un altro secolo. Classe ’79. Giornalista professionista e da circa una dozzina d’anni redattore dell’agenzia di stampa Redattore Sociale. Mi occupo da sempre di tematiche sociali. Un groviglio di questioni che mi ha permesso di conoscere il lato umano e disumano di questo paese. “L’Italia che resta. La frontiera interna e il coraggio di essere felici” (Ediciclo Editore – 2021) è il mio primo libro.

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